Ischia a teatro: Premio Aenaria 2017

Dal 30 settembre, fino al 2 dicembre presso il Teatro Polifunzionale (POLI) del Comune d’Ischia, hanno avuto inizio le rappresentazioni che daranno vita alla 4° edizione del Festival Nazionale del Teatro che culminare con l’assegnazione del Premio Aenaria 2017. Una rassegna ormai attesa e sempre ricca di novità che alimenta in maniera vivace il tessuto culturale dell’Isola d’Ischia.
12 Compagnie che si alterneranno dando vita a rappresentazioni che tenderanno ad affrontare tutte le emozioni e le vicende dell’uomo: “teatro è probabilmente lo specchio più fedele per rappresentare l'uomo e tutte le molteplici manifestazioni del proprio essere. Accanto al collaudato appuntamento con le compagnie in concorso, in questa edizione affianchiamo un piccolo cartellone domenicale con spettacoli che pure dicono dell'uomo, e della lotta antica contro il suo peggiore avversario. Se stesso.” Queste le parole scelte dall’organizzazione dell’evento per descrivere l’anima che trasparirà in questa edizione 2017 del festival.
Diversi i costi per seguire gli eventi: Abbonamento tandem 50.00 € Abbonamento singolo 30.00 € Biglietto singolo 10.00 €.
Punto vendita abbonamenti presso il botteghino del Teatro Polifunzionale Per info e prenotazioni è possibile contattare i numeri: 3477569844 – 3423763354 oppure consultare il sito www.polifunzionaleischia.it

Di seguito gli appuntamenti e un piccolo dettaglio degli spettacoli:

30 Settembre 2017
CLAET di Ancona Xanax brillante psicodramma di Angelo Longoni

atti: 2 durata: 80 min
Laura e Daniele lavorano in una casa editrice. Si conoscono di vista. Due professionisti discreti, discretamente frustrati. Un venerdì sera, entrambi s’attardano in u cio e si ritrovano insieme in ascensore. Che si blocca. Consci ben presto che fino a lunedì nessuno li verrà a cercare, i due si ritrovano a convivere in quattro metri quadrati. I telefonini? Non c’è campo. I parenti? Serpenti: nessuno li cerca. Insomma, sopravvivere semplice non è, complici il caldo, le ansie, la fame, la sete, i bisogni corporali. L’ascensore bloccato poi, è qui un pretesto per la condivisione dell’emergenza: tra Laura e Daniele s’instaura una situazione esasperata, in cui cadono le difese e si annullano i reciproci mondi. Nell’ansia, i due si avvicinano, si confidano, si lasciano andare. Si consolano e si disperano, si aiutano e si detestano. Laura e Daniele, che condividono gli stessi rapporti familiari in crisi, ma anche gli stessi farmaci antidepressivi (da qui il titolo “Xanax”), che trovano il Prozac “euforizzante”, che battagliano sull’ultima compressa di Maalox, che reagiscono all’ansia dell’ascensore allo stesso modo, seppur in tempi diversi. Laura e Daniele, uniti dal mal comune Xanax, diversi solo nel dosaggio.

7 Ottobre 2017
Compagnia di teatro del Bianconiglio di Eboli (SA) Il Banco di Napoli, Storia di calcio e rapine commedia brillante di Bruno Di Donato
atti: 2 durata: 90 min Una commedia all’italiana ispirata alle storie sui colpi perfetti organizzati scientificamente. Infatti la trama che si ambienta in una Napoli del 1960, vede la banda Frappampina organizzarsi per attuare il colpo del secolo, una rapina alla sede centrale del Banco di Napoli, al fine di risollevare le sorti del loro quartiere. Varie le situazioni rocambolesche che tessono una trama comica e leggera che riserverà al pubblico un finale a sorpresa. L'opera ci catapulta in un'atmosfera vintage e ra nata. Tema dello spettacolo è la passione calcistica e la realtà sociale degli anni sessanta. I protagonisti della messa in scena sono i fratelli Frappampina, discendenti da una famiglia di ladri, ma loro ormai sono costretti a fare i portinai nel club tennis di proprietà di Achille Lauro, presidente del Napoli football club e sindaco della città. Tutto cambia quando un ladro, ex allievo dello zio, si presenta a casa loro per proporgli "il colpo del secolo", la rapina alla sede centrale del Banco di Napoli che rappresenterebbe per loro una vera e propria salvezza, ma la loro fissazione calcistica li porterà a commettere un errore fatale. Una commedia degli errori con finale riflessivo sulle conseguenze estreme di chi fa di una passione una ragione esistenziale.

14 Ottobre 2017
Compagnia degli Evasi di Castelnuovo Magra (SP) Un angelo viene a Babilonia commedia brillante di Friedrich D¬rrenmatt

atti: 1 durata: 95 min E' la storia di un angelo incaricato di donare la grazia divina, nelle forme di una fanciulla di nome Kurrubi, al più umile tra gli uomini, il mendicante Akki, ultimo esemplare rimasto della sua categoria, visto che il re Nabucodonosor ne ha decretato l’eliminazione. Ma le cose non vanno come il cielo aveva previsto. Infatti il re in persona, travestito da mendicante per convincere Akki ad abbandonare il suo stile di vita, ingaggia con lui una gara di accattonaggio. Se Akki perderà dovrà chiudere con le elemosine. Naturalmente è il re a perdere, diventando agli occhi dell’Angelo il più povero e ricevendo in dono la fanciulla. Nabucodonosor però, che non può accettare che la bella Kurrubi non sia destinata ad un re, la rifiuta. Ma il cielo ha veramente sbagliato? Non aveva il cielo già previsto il rifiuto di Nabucodonosor e non intende forse far riflettere noi mortali sui valori da seguire per meritarsi la benevolenza di Dio? Il testo nasce dalla curiosità dell’autore sulle motivazioni che portarono il genere umano a costruire la torre di Babele: la più eclatante sfida dell’uomo alla potenza di Dio. Sarà infatti Nabucodonosor, o¬eso con il cielo per averlo snobbato destinando la fanciulla al più povero sulla terra, a far costruire la famosa torre.

21 Ottobre 2017
Rumori di scena, di Roma Foglie d'erba dramma di Luana M. Petrucci
atti: 1 durata: 90 min Foglie d'erba, il cui titolo è tratto dalla nota raccolta di versi di quel Walt Whitman che diventa il poeta-vate del racconto, è una storia sul potere dell'educazione scolastica, sul dialogo spezzato fra generazioni che cercano di ritrovarsi, di ricomporsi alla luce di un incontro. In sintesi: al centro un ragazzo, Eddy, che bighellona fuori da scuola, che ha deciso di fare sega per l'ennesima volta e se ne va a imbrattare muri con la bomboletta spray e a dormire. Il suo prof di Letteratura lo vede e lo sveglia dal suo torpore instaurando un vero dialogo sulle cose ancora da salvare, perché "non c'è tempo da perdere" nella vita, perché quel principio oraziano del carpe diem è ancora valido, e c'è stato un film una volta che lo ha raccontato bene. Guarda caso, è proprio il film che quella mattina il prof farà vedere alla classe, ma come si fa a mostrarlo a Eddy, se lui non vuole entrare a scuola quel mattino? Non resta che raccontarglielo, ma modificando un po' la storia, volgendolo al femminile, perché altrimenti Eddy si annoia ad ascoltare un film che parla di ragazzi degli anni Cinquanta. Il prof mette in atto un racconto ambientato in un collegio femminile, con una severa e inflessibile preside e un Keating che viene a scombinarle quel mondo intessuto fra le maglie di regole vischiose che lentamente lui aggirerà proponendo un suo modello educativo, quello che smuove le coscienze, che induce a riflettere, a imparare un senso critico.

28 Ottobre 2017
Teatromovimento di Latina 
4:48, dramma di Giada Villanova da Sarah Kane

atti: 1 durata: 70 min "4:48" è un testo controverso, scomodo, di non facile digestione, che racconta in modo feroce le dinamiche innescate da quella oscura malattia chiamata depressione; un fiume in piena che si snoda nelle pieghe più intime dell'animo femminile. Masochismo, autolesionismo, suicidio sono tutte parole fastidiose che "disturbano" la quieta routine che tutti condanniamo ma che tutti gelosamente conserviamo. E invece Sarah Kane squarcia questo velo omertoso urlando tutto il suo dolore, raccontando senza prendere fiato quella morsa che la stritola. Morirà suicida pochi giorni dopo aver compiuto l'opera, schiacciata da quel NON amore per se stessa. Nel suo adattamento, Giada Villanova a da la scena ad un attore, un uomo (Simone Boscarino) che a¬ronta temi femminili, che parla al femminile, che interpreta una donna senza però scimmiottare la donna. Con sincerità mantiene la propria mascolinità, cambia il punto di vista, crea un distacco che amplifica la tragedia. Quel grido diventa una voragine incolmabile nel deserto dei sentimenti. E tutto si snoda in uno spazio indefinito, contaminato da oggetti contrastanti... bambole e cuscini, un cappio e un vassoio di pasticcini. La cameretta di una bambina o la stanza delle torture? Un luogo fisico o uno spazio dell'anima? Il linguaggio è senza filtri né censure. Un testo aggredito e sminuzzato, sviscerato fino al midollo. Zero zuccheri e niente moine da femminucce per questa messa in scena. Un racconto in apnea tra vecchi ricordi e ferite ancora piene di sangue e lacrime.

4 Novembre 2017
Compagnia Teatroltre di Sciacca (AG)
Sono le storie che fanno ancora paura ai mafiosi, dramma di Franco Bruno
atti: 1 durata: 75 min
Il testo si basa sulla storia vera di Lia Pipitone, giovane donna palermitana, fatta uccidere dal padre il 23 settembre 1983, perché i comportamenti della figlia stavano mettendo a disagio lui e la cosca mafiosa a cui egli apparteneva. Lo spettacolo fa parlare il padre, Antonino Pipitone, (ritenuto dalle indagini mandante dell’assassinio della figlia Lia e poi vergognosamente prosciolto), fa sentire la sua visione dei fatti, trascolorata dai filtri della mentalità mafiosa che gli è propria. Il personaggio entra in scena con una valigia, semplice metafora di un bagaglio quale appendice irrinunciabile del suo essere, che via via riempirà con gli abiti che indossa all’inizio della pièce. L’atto della svestizione del personaggio è una semplice e didascalica metafora del mostrare, a chi ascolta, la sincerità di ciò che esprime, nella convinzione che sia corretto. Non una trovata registica, ma e cace si è rivelata l’azione, che sottolinea al pubblico l’intento veritiero del personaggio di mostrarsi per svelarsi. La struttura del monologo vuole essere semplice e fare leva sulla nuda e scarna essenzialità della narrazione, da cui possa emergere la crudezza di una mentalità che non può perdonare a chi si vuole allontanare da essa o voglia esprimere una idea diversa che possa entrare in conflitto. Lo spettacolo non vuole né assolvere, né condannare il personaggio e le sue tesi. Né tanto meno si vuole esprimere condivisione con le idee espresse.

11 Novembre 2017
Arte povera di Mogliano V. (TV)
Il gioco delle parti, commedia di Francesco Boschiero da Luigi Pirandello

atti: 2 durata: 100 min Uno studio televisivo allestito in un teatro. Tre concorrenti in questo Gioco; un solo obiettivo: eliminare l’avversario. Il nuovo reality show chiamato “IL GIOCO DELLE PARTI” sta per iniziare. Il pubblico sarà chiamato a decidere le sorti dei tre concorrenti: Leone Gala, filosofo e cinico, ha risolto il gioco dell'esistenza facendo il vuoto di sentimenti e passioni dentro di sé; Silia, sua moglie, dal carattere superficiale e capriccioso, che odia i discorsi intrisi di logica del marito; Guido Venanzi, l'amante di lei e amico di lui, completamente dominato dai due. Le loro vite sono imprigionate in un’impasse emotiva. Nessuno dei tre riesce a trovare la felicità. Sarà solo attraverso questo reality show che i nostri tre protagonisti, grazie alle decisioni del pubblico, avranno l’opportunità di “risolvere” i loro personali attriti Smartphone accesi per questo spettacolo, tutti on-line su WhatsApp, commenti in diretta, fari a massima potenza, luce e telecamere di videosorveglianza attivate. Ma cosa succederebbe se scoprissimo che abbiamo realmente il controllo di tutto? Potremmo continuare a divertirci trasformandoci all’occorrenza in carnefici o salvatori o ci troveremo a giustificare le nostre azioni appellandoci alla morale e all’etica? In entrambi i casi non ci saremo resi conto di essere noi stessi prigionieri della “macchina” creata per divertirci ed intrattenerci: fagocitati dallo stesso Show-Business che non abbiamo mai chiesto ma del quale non riusciamo più a fare a meno. Avremo perso il confine tra realtà e finzione.

18 Novembre 2017
I Nuovi Scalzi di Barletta
Shake n’ spear Amleto 2.0, commedia dell'arte di Savino Maria Italiano

atti: 1 durata: 70 min Passione, sudore e conflitti di tre giovani artisti alle prese con la creazione di una nuova produzione. La loro è una compagnia che ama il teatro comico, ma questa volta devono mettere in scena il dramma di William Shakespeare “Amleto”, una delle tragedie più conosciute del teatro. Man mano che i tre procedono con l’opera di Shakespeare, devono compiere le loro scelte artistiche, personali e professionali. Ecco che emergono alcune domande: Dover seguire il gioco del mercato, fatto per lo più di burocrati e norme e numeri e definizioni e così facendo rinunciare a ciò che il cuore ci suggerisce di fare? Oppure ascoltare il proprio animo ma così facendo, esser disposti a rinunciare alle logiche del lavoro? Fin dove smetto di essere realmente me stesso per cominciare a giocare quel ruolo in cui mi vorrei identificare? In un gioco fatto di ruoli e dove le aspettative personali si intrecciano con quelle degli altri è possibile essere felici senza dover ledere la felicità altrui? l’Artista è davvero libero di scegliere quando crea la sua opera? Ecco dunque che nasce la domanda centrale dello spettacolo, che va al di la del palco e del mestiere dell’attore: Siamo veramente liberi di fare le nostre scelte? La famosa domanda di Amleto “To be or not to be”, permea così il vissuto dello spettacolo e si cala nei singoli drammi dei personaggi.

25 Novembre 2017
Collettivo LunAzione di Napoli Troilo e Cressida
Storia tragicomica di eroi e di buoni, tragicommedia di Alessandro Paschitto da W. Shakespeare

atti: 1 durata: 70 min la scena è a Troia: la guerra imperversa da sette anni e le speranze di vittoria per i Greci sembrano allontanarsi sempre di più da quando Achille non scende in battaglia. Per proporre un’azione risolutiva, Ettore, il più forte guerriero troiano, sfida i campioni avversari a uno scontro diretto. L’astuto Ulisse coglie l’occasione per ordire un piano che porti Patroclo, l’amato di Achille, a combattere e a perire, così da suscitare l’ira del Pelide. Intanto in città il principe Troilo, fratello minore di Ettore, corona il suo sogno d’amore con Cressida, ma per breve tempo: uno scambio di prigionieri coinvolge la ragazza, che passa al campo greco e diviene oggetto delle attenzioni del generale Agamennone, da lei ricambiate. La sfida di Ettore o¬re a Troilo la possibilità di raggiungere l’amata e scoprire il suo tradimento. Subito dopo il giovane sarà testimone dell’assassinio del fratello, vedendo a un tempo crollare le proprie aspettative rispetto all’amore e alle sorti della guerra. Ne deriva un disincanto che si riflette nelle vicende di ciascun personaggio e, per la prima volta, negli occhi del giovane Troilo, che vive sulla propria pelle l’assurdità della battaglia e, parimenti, dell’amore. abbiamo mai chiesto ma del quale non riusciamo più a fare a meno. Avremo perso il confine tra realtà e finzione.

26 Novembre 2017
Saggio del PoliLab
Cronaca di una morte annunciata, tragicommedia di Corrado Visone da Gabriel Garcia Marquez
atti: 1 durata: 60 min Tutti sanno che Santiago Nasar deve morire. Siamo negli anni 50 in un paese sconosciuto dei Caraibi colombiani, la voce si di¬onde velocemente: i fratelli Vicario uccideranno Santiago ma nessuno fa nulla per impedirlo. Santiago Nasar è un giovane benestante accusato di aver disonorato Angela Vicario la quale, per questo motivo, viene ripudiata dal marito il giorno delle sue nozze. Di fronte a un tale insulto, i due fratelli di Angela, Pedro e Pablo, decidono di vendicarne l’onore dichiarando a tutto il paese l’intenzione di uccidere Santiago. Nonostante la notizia della morte annunciata si sia di¬usa rapidamente, il destino implacabile farà il suo corso e Santiago incontrerà la morte sulla porta di casa, in una calda e soleggiata mattina tropicale. L'azione si muove appunto in un luogo dove tutti, tranne il protagonista dello spettacolo, sanno che l'eroe dovrà morire. Sembra una tragedia greca, il popolo è il coro, forse più colpevole dei fratelli Vicario esecutori dell'omicidio. Cronaca di una morte annunciata è un classico che prende vita in scena per parlare di temi attualissimi come il sessismo, il falso concetto di onore, di dignità ed è in definitiva un a¬resco potente che racconta i mali delle 

EVENTI FUORI CONCORSO

01 Ottobre 2017
Uomini di mondo
Gl'Innamorati, di Corrado Visone da Carlo Goldoni commedia

atti: 1 durata: 65 min «Avevo ascoltato più di una volta le loro baru¬e, le loro grida, le loro disperazioni: i fazzoletti lacerati, gli specchi spezzati, i coltelli sguainati. I miei innamorati sono esagerati, ma non sono meno veri; c’è più verità che verosimiglianza nella commedia, lo ammetto; ma sulla certezza dei fatti, credetti poter ricavare un quadro che faceva ridere gli uni e spaventare gli altri…e così fu» Queste sono le parole con cui Goldoni presentò la commedia "Gl'innamorati", che gli Uomini di Mondo propongono modificando storia e personaggi per raccontare le vicende dei regnanti di Napoli in villeggiatura a Ischia. La serva Lisetta rivela il loro amore tormentato dalla gelosia. L'azione si dipana nella villa del Protomedico Buonocore, se ne racconta la vicenda e insieme la storia del grande amore tra Ferdinando e Maria Carolina. Gl'innamorati non vivono del rapporto dei due protagonisti con l'ambiente e i personaggi che li circondano, tutta l'azione si svolge all'interno di loro stessi, del loro modo di amarsi e insieme di ferirsi, di lasciarsi e di perdersi. Mai, prima di questa commedia, Goldoni aveva indagato con tanta acutezza sulla passione amorosa, senza per questo rinunciare agli aspetti comici o umoristici che scaturiscono anche dagli amori più travagliati e più inquietanti.

15 Ottobre 2017
Uomini di mondo
Alice nel giardino delle meraviglie, commedia di Corrado Visone da Lewis Carroll

atti: 1 durata: 65 min Presentando "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" Masolino D'Amico commenta: «un libro di travolgente anarchia, un libro dove l'autorità è mostrata come dispotica, ostinata e intollerante, dove le istituzioni sono incomprensibili e ingiuste, dove la divinità non è nominata neppure; un libro in cui gli insegnamenti tradizionalmente porti ai fanciulli sono costantemente messi in ridicolo, dove le poesie edificanti, faticosamente memorizzate a scuola, son ridotte a non senso». La storia inizia con la corsa di una bambina dietro ad un coniglio. La bambina finisce per infilarsi nella tana dell’animale, iniziando un magico viaggio in un luogo fantastico dove non c’è cosa che non possa accadere, non c’è magia che non si possa realizzare. Questo posto è il "Giardino delle meraviglie". Alice parla con gli animali e i personaggi fantastici, come fosse la cosa più naturale del mondo. Ed è la fantasia che permette questo contatto. Alice nel Giardino delle meraviglie è una storia piena di magia e di personaggi fantastici: un vero e proprio universo parallelo in cui adulti e bambini sono condotti per mano alla scoperta delle favolose possibilità della fantasia.

29 Ottebre 2017
Uomini di mondo
Moby Dick, di Corrado Visone da Herman Melville dramma

atti: 1 durata: 60 min Uno spettacolo che è un viaggio verso l'ignoto, avvincente e spaventoso, alla ricerca di Moby Dick. Ismaele è un uomo che ama il mare e sogna di diventare marinaio. Ben presto però si trova coinvolto nel folle inseguimento ad una gigantesca balena bianca. Il grande cetaceo è un fantasma, l’ossessione di Achab che lo insegue al fine di soddisfare la sua sete di vendetta perché la balena gli ha portato via una gamba. Achab accecato dalla rabbia non ascolta la voce dei suoi uomini che cercano di distoglierlo dalla sua morbosità, e inizia così una sfida personale con la balena che diventa sempre più pericolosa. Moby Dick è il simbolo della battaglia del bene contro il male, dell'uomo contro la natura, è la ricerca costante di un sogno, una lotta corpo a corpo contro un essere indistinto, ed in definitiva, una scoperta dei limiti umani di fronte all'immensità dell'universo. «Achab ammucchiava sulla gobba bianca della balena la somma di tutta la rabbia, di tutto l'odio sentiti dalla sua razza fin dai tempi di Adamo; e poi, come se il suo petto fosse stato un mortaio, le sparava addosso la carica del suo cuore ardente.»

12 Novembre 2017
Ugualos Produzioni
Un giorno all'improvviso, commedia di Eduardo Cocciardo
atti: 1 durata: 75 min Sara e Luca. Due nomi qualunque per quella che sembra essere una qualunque storia d'amore. Ed in e¬etti lo è. Perché fin dalla prima battuta il pubblico, di ogni età e di ogni estrazione, avrà l'impressione di riconoscersi in ogni loro gesto, in ogni loro inquietudine. All'apertura della scena, ci si ritroverà così improvvisamente catapultati nel bel mezzo di un incontro/scontro che sembra durare da secoli. L'attacco in media res non servirà soltanto ad accentuare il senso di profondo realismo dell'azione, ma anche a sottolineare il suo appartenere ad un tempo e ad un luogo indefiniti. Un po' come Estragone e Vladimiro di Aspettando Godot, i due personaggi sono irrimediabilmente in bilico, in attesa che possa accadere qualcosa o giungere qualcuno a mettere finalmente fine al loro eterno discutere, al loro eterno non capirsi, al loro eterno navigare a vista. Rimbalzando bruscamente dall'odio alla tenerezza, dalla nostalgia alla più cieca crudeltà, tra irresistibili reazioni comiche e momenti di pura malinconia, i due racconteranno per frammenti una presunta storia d'amore che non sarà mai perfettamente chiaro se sia davvero finita, quanto sia durata e se sia mai davvero esistita.