Alla fine del Corso Angelo Rizzoli, corso principale del comune di Lacco Ameno ricco di negozi e bar dove passeggiare e rilassarsi, si trova una delle Chiese più belle dell’isola d’Ischia: la Chiesa di Santa Restituta.
Santa Restituta fu una martire africana che, secondo la cultura cristiana, sbarcò a San Montano, nel comune di Lacco Ameno provenendo dalla Tunisia. Ogni anno il suo sbarco è celebrato con una rappresentazione e una grande festa dedicata alla Santa, che dura per giorni nel mese di maggio e che culmina il 17 maggio, giorno di Santa Restituta, una delle celebrazioni più attese per la sua intensità e partecipazione da parte della popolazione! Vi sorprenderà l’atmosfera dal profumo di storia e cultura che si respira entrando nella chiesa e visitando il Museo e gli Scavi che custodisce sotto di sé e dove ammirare reperti di età ellenistica e non solo. La chiesa ha subito nei secoli diversi lavori di restaurazione e manutenzione: un tempo, la chiesa era una basilica paleocristiana, scoperta grazie agli scavi voluti da don Pietro Monti, rettore e sacerdote della Chiesa negli anni ’50. I primi lavori di ristrutturazione avvennero dopo il terribile terremoto che rase al suolo Casamicciola, nel 1883: la “nuova” chiesa fu inaugurata il 2 luglio 1886. Nel 1910 fu portata a termine la facciata in stile neoclassico, e nel 1951 ci furono altri importanti lavori dovuti agli scavi di cui si accennava pocanzi. Oggi la Basilica si presenta a pianta rettangolare con un’unica navata sormontata da soffitto a cassettonato (che si ritrova anche nella Basilica di Santa Maria Maddalena a Casamicciola Terme e a Santa Maria di Loreto nel comune di Forio). L’interno dell’edificio è illuminato grazie alla presenza di quattro finestre per ogni lato. Da vedere senz’altro la statua dedicata a Santa Restituta, opera risalente al XVI secolo e situata nella nicchia sopra l’altare di marmo intarsiato. Molto particolari anche i diversi quadri in cui sono raffigurati episodi del martirio di Santa Restituta e attribuiti a Francesco Mastroianni, esposti lungo le pareti. Di Filippo Baldi, ci sono tre tele dell’ottocento, mentre l’immagine della Madonna del Carmine è riportata su una tavola del 1500.
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