Acquedotto Romano Ischia

Conosciuto comunemente come “Pilastri”, l’Acquedotto di Buceto si trova al confine fra il comune di Barano d’Ischia ed il comune di Ischia. Esso è una fuga di archi in doppio ordine che dal Monte Buceto arrivava un tempo fino a quella che è l’attuale Ischia ponte, all’epoca conosciuta come Borgo di Celsa.

L’Acquedotto è noto anche come acquedotto Romano per la sua somiglianza a costruzioni tipiche dell’epoca romana.

Nel 1590 iniziarono i lavori di costruzione sotto la guida del governatore Orazio Tuttavilla, per risolvere il problema della mancanza di acqua potabile nella zona dove più si concentrava la popolazione, Borgo di Celsa.

Dopo aver riscontrato diversi problemi durante i lavori, la costruzione fu interrotta e ripresa solo dopo 80 anni ad opera del vescovo d’Ischia Mons. Girolamo Rocca. Per giovarsi dell’acquedotto la popolazione fu sottoposta a una dura tassa sui cereali. Per questo motivo fu eretta una lastra di marmo con incise le parole di Girolamo Rocca:” Queste acque si sono ottenute col sacrificio sul cibo: la sete da buona maestra, ha insegnato a sopportare la fame”, per ricordare il sacrifici, poi ripagati, fatti dalla popolazione.